AES8a Unita' di Modena - Subsintema di Ravenna - SINTEMA Emiliano-RomagnolO Superiore
In affioramento coincide con l'unità AES8 a cui si rimanda per la descrizione. Nel sottosuolo è costituito da una successione di cicli trasgressivo-regressivi formati da argille organiche, limi, sabbie e ghiaie di ambiente alluvionale e subordinatamente di ambiente deltizio e litorale.
Il limite inferiore non affiora. Nel sottosuolo e' dato da una discordanza angolare con AEI.
Sintema parzialmente suddiviso in subsintemi (AES8, AES7 ed AES6) corrispondenti, ciascuno, ai cicli deposizionali suddetti, di cui affiora solo quello superiore (AES8). Nel sottosuolo i subsintemi sono limitati dai bruschi contatti fra i depositi trasgressivi marino-marginali e palustri su depositi regressivi di conoide e di piana alluvionale.
Nel sottosuolo della pianura alluvionale sono inoltre presenti 2 cicli deposizionali inferiori che sono conosciuti in modo approssimativo e sono difficilmente correlabili coi depositi affioranti (anche dei fogli limitrofi). Pertanto non sono stati formalizzati separatamente come subsintemi.
Spessore massimo circa 300 m.
Pleistocene medio Olocene

Subsintema di Ravenna - AES8
Subsintema sommitale del Sintema Emiliano-Romagnolo Superiore.
In affioramento: argille, limi ed alternanze limoso-sabbiose di piana inondabile, argine, canale e rotta, bruni e giallastri di piana alluvionale drenata con suoli al tetto. Limite superiore coincidente con il piano topografico, dato da suoli variabili da non calcarei a calcarei. I suoli non calcarei e scarsamente calcarei hanno, al tetto, colore bruno scuro e bruno scuro giallastro (10YR, 2.5Y), spessore dell'orizzonte decarbonatato da 0,5 ad 1 m e contengono reperti archeologici di età dal Neolitico al Romano. I suoli calcarei appartengono all'unita' AES8a. Limite inferiore non affiorante.
Nel sottosuolo: depositi appartenenti ad un cuneo trasgressivo-regressivo che si apre verso NE, costituito da depositi di piana alluvionale (prevalenti nell'intero Foglio), deltizi, litorali e, localmente, marini (limitatamente allo spigolo di NE). I depositi di piana alluvionale includono localmente sabbie di canale fluviale a geometria nastriforme e più diffusamente alternanze di sabbie e limi di argine e limi ed argille di piana inondabile. I depositi deltizi e litorali includono un esteso cuneo di argille limose organiche palustri-lagunari passanti verso E e NE a sabbie di cordone e fronte deltizia.
Limite inferiore sepolto dato dal contatto netto tra i depositi fini, scuri, di piana non drenata, palude, laguna e barriera trasgressiva, alla base dell'unità, con i depositi grossolani di canale e argine fluviale al tetto di AES7.
Subsintema contenente un'unità di rango gerarchico inferiore (AES8a) che, dove presente, ne costituisce il tetto stratigrafico.
Spessore massimo di 25 metri circa.
Pleistocene sup.-Olocene (c.a. 14.000 anni BP - attuale; datazione 14C non. cal. e biostratigrafica).

Unita' di Modena - AES8a
Alternanze di sabbie, limi ed argille distinti in depositi di ambiente alluvionale prevalente (canale ed argine, piana inondabile) e di ambiente deltizio subordinato (canale distributore ed aree interdistributrici).
I depositi di canale e di argine sono concentrati lungo gli alvei attuali dei fiumi Sillaro e Santerno, mentre i depositi fini di tracimazione si sviluppano tra le aste fluviali e nel settore settentrionale. La distribuzione dei depositi testimonia l'estinzione naturale dei corsi d'acqua in ambienti di ``valle''. Nel margine nord-orientale sono presenti i depositi deltizi attribuibili al Po di Primaro.
Limite superiore sempre affiorante e coincidente con il piano topografico dato da un suolo calcareo di colore bruno olivastro o bruno grigiastro (2,5Y) al tetto, privo di reperti archeologici romani, o più antichi, non rimaneggiati e caratterizzato da una buona preservazione delle forme deposizionali originarie. Limite inferiore ben definibile nei quadranti meridionali, dove è dato dal contatto delle tracimazioni fluviali sul suolo non calcareo (o scarsamente calcareo) di epoca romana.
Include, concettualmente, i depositi fluviali in evoluzione b1 che però, in accordo con la tradizione della cartografia geologica preesistente, sono stati cartografati separatamente.
Spessore di pochi metri che, localmente, raggiunge 10 m.
Età post-romana (IV-VI sec. d.C. - Attuale; datazione archeologica e 14C).