Subsintema di Santa Sabina
Travertini prevalenti. Si possono distinguere due litofacies eteropiche. La prima (PGU3a) è caratterizzata da travertini fitoermali e fitoclastici, in strati centimetrici e decimetrici, alternati a limi e sabbie calcaree cementati o sciolti in banchi di spessore fino a qualche metro. Sono inoltre presenti dei paleosuoli. La seconda (PGU3b) è data da alternanze di livelli al massimo decimetrici di argille, sabbie, limi e sabbie calcaree. L'associazione fossilifera presente nei travertini fitoermali e fitoclastici è data da foglie e fusti di Graminacee (Arando, Phragmites) e Cyperacee (Carex?) e da molluschi dulcicoli (Planorbarius sp., Bithynia spp.). Nei limi e sabbie calcaree sono abbondanti molluschi, ostracodi e Characeae. L'ambiente deposizionale era di tipo lacustre (limi e sabbie calcaree) e palustre (travertini fitoermali e fitoclastici, paleosuoli), con prevalenza di quest'ultimo. Il contatto con il sottostante subsintema di Magione (unità di San Biagio) è di discordanza angolare. Spessore massimo 25-30 m, in base ai dati dei sondaggi. Le mammalofaune rinvenute comprendono specie riferibili all'Aureliano (Elephas antiquus, Cervus elaphus, Bos primigenius, Sus scrofa ed Ursus spelaeus). Una datazione radiometrica con il metodo dei disequilibri dell'U e del Th ha fornito un'età di 115.000 +/- 8.000 anni.
PLEISTOCENE SUPERIORE