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Monte dei Corvi (scheda geologica)

 

Descrizione stratigrafica (International Commission on Stratigraphy)
La sezione esposta a Monte dei Corvi contiene la parte superiore, marnosa, della formazione dello Schlier ed è costituita principalmente da un’alternanza ciclica di marne grigio verdastre, calcari marnosi bianchi e sapropeliti (strati ad elevato contenuto di materiale organico) di colore bruno. Sono inoltre presenti due strati di ceneri vulcaniche, ricchi in biotite, chiamati Respighi e Ancona. L'ambiente di deposizione rimane emipelagico in tutta la successione esposta. L'ambiente del fondale marino è, quindi, ciclicamente cambiato, passando da condizioni ossigenate (marne) a condizioni anossiche o disossiche (sapropeliti).

Posizione del limite
Il limite è identificato nel punto medio dello strato sapropelitico del ciclo sedimentario 76 a piccola scala e si trova, stratigraficamente, 2 metri sopra il livello di ceneri  Ancona, in corrispondenza della punta del promontorio del Monte dei Corvi.
 
Inquadramento geologico
La sezione di Monte dei Corvi si trova nell'area del Monte Conero, un'ampia anticlinale asimmetrica al cui nucleo affiorano i calcari della Maiolica. L'anticlinale ha vergenza a NE ed asse orientato NW-SE; è variamente dislocata da faglie trasversali di diversa natura e con il fianco nord-orientale praticamente verticale.
La successione miocenica di Monte dei Corvi occupava, nel Tortoniano, una posizione relativamente esterna rispetto allo sviluppo dell'orogene appenninico. Per questa ragione, la successione rimase pelagica durante tutto il Miocene e fu interessata, solo dopo il Messiniano, dalla progradazione  del fronte dell'orogene appenninico e dall'associata sedimentazione flyschioide. L'intera successione è esposta lungo le falesie tra Ancona e Porto Nuovo e si estende dall'Aquitaniano al Pliocene; contiene: Bisciaro, Schlier, scisti euxinici e Gessoso-solfifera dell'Appennino settentrionale.

Paleontologia
Nella sezione, i foraminiferi planctonici sono abbondanti ma generalmente in cattivo stato di conservazione; lo stesso si può dire per i nannofossili: questo non ha impedito la realizzazione di studi biostratigrafici di dettaglio.

 

 


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Foto aerea