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Comune di Porto Empedocle

 


Fin dall’antichità ebbe un ruolo strategico per l’attività commerciale marittima, deve la sua denominazione al filosofo Empedocle, appartenente ad una delle famiglie più illustri della città.
Ancora oggi è possibile ammirare la torre angioina di Carlo V, costruita con lo scopo di difendere la città dai pirati e poi divenuta prigione in epoca borbonica.

Quello che un tempo era denominato “Molo di Girgenti”  rivestendo grande importanza per le esportazioni di zolfo è oggi un importante porto commerciale e centro peschereccio.

Dal litorale empedoclino famoso per le spiagge dalla sabbia finissima si gode la vista di monumenti naturali come la Scala dei Turchi, splendida falesia di marna bianca degradante sul mare.

Sempre nel periodo estivo si festeggiano inoltre tra luglio e Settembre la Festa della Madonna del Carmine e di S. Calogero Eremita , nel corso di qust’ultima i fedeli, lanciano dai balconi delle proprie abitazioni i caratteristici "muffuletta" (pane di San Calogero) sul fercolo del Santo.


Non poteva mancare un accenno alla tradizione enogastromnomica di Vigàta, pseudonimo letterario che la penna di Andrea Camilleri nativo di Porto Empedocle rende conosciuta ai più; davanti alla pasta chi sardi, calamari ripieni o dei più conosciuti arancini e caponatina, il tutto annaffiato da un buon bicchiere di zibibbo, nemmeno il commissario Montalbano può sottrarsi.

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La scala dei turchi
Porto Empedocle